Content Marketing e Marketing tradizionale: qual’è la differenza?

Content Marketing e Marketing tratidizionale

Per spiegare la differenza tra il marketing tradizionale e il content marketing (di seguito content mktg), si può sostenere che il primo parla alle persone mentre il secondo dialoga con loro.

Il marketing tradizionale

Il marketing tradizionale può essere definito come il processo di analisi delle decisioni relative a un prodotto, alla sua promozione e al suo prezzo: un processo che si basa sulla pianificazione di decisioni, sulla loro messa in atto e sul loro controllo, con l’obiettivo di dare vita a scambi che favoriscano il conseguimento degli scopi di imprese e soggetti singoli. Può sembrare strano, ma nel marketing tradizionale il cliente viene tenuto in considerazione solo in minima parte, essendo ritenuto l’obiettivo delle attività che attraverso il marketing vogliono assecondare le sue necessità e le sue richieste.

Il ruolo del cliente

Il mercato attuale mette in risalto una domanda di servizi e di prodotti su misura sempre più elevata: in tale contesto il cliente ha delle attese in termini di servizio e qualità, ma anche a proposito del grado di flessibilità dell’offerta. Ecco perché c’è bisogno di cambiare il focus della logica di marketing, che non deve più concentrarsi sul prodotto ma deve indirizzarsi verso il cliente. Le decisioni delle imprese, di conseguenza, devono dipendere dalla relazione con la clientela. Cambiano anche gli obiettivi di marketing, che non corrispondono più ai volumi delle vendite o alle quote di mercato ma hanno a che fare con la soddisfazione dei clienti. Ecco perché la loro fedeltà dipende dal livello di qualità delle relazioni, che in ultima analisi è il centro del content mktg.

I canali digitali e quelli tradizionali

Mentre il marketing tradizionale si limita a promuovere il marchio o l’azienda, con il content mktg si instaura un dialogo tra quel marchio (o quell’azienda) e il cliente, nel contesto di una proficua interazione. Una delle differenze più significative tra marketing tradizionale e content mktg va individuata nei canali di distribuzione che vengono sfruttati. Quelli tradizionali sono rappresentati dai cartelloni pubblicitari, dagli spot in radio e in tv, dai volantini, dalle brochure, dal mailing diretto, dai banner e dalle inserzioni che vengono pubblicate sulle riviste e sui giornali; decisamente diversi sono i canali di distribuzione che vengono chiamati in causa dal content mktg, che si basa sui blog e sugli articoli pubblicati sui siti web, ma anche sugli e-book e sui podcast, senza dimenticare i webinar, i video, le infografiche e le newsletter. Gli strumenti più popolari dal punto di vista della pubblicazione dei contenuti, però, rimangono i social media, che si caratterizzano per un tasso di utilizzo pari al 92%.

 

Il marketing statico e la condivisione

I contenuti che vengono offerti attraverso il marketing tradizionale difficilmente possono essere condivisi; diverso è il discorso per il content mktg, che mette a disposizione della clientela dei contenuti che possono essere di volta in volta informativi o divertenti, ma anche suggestivi. Di conseguenza la condivisione è agevolata, anche per merito di canali come i social media: migliori si rivelano i contenuti, più è probabile la loro diffusione. Il content mktg ha lo scopo di conquistare la fiducia di coloro a cui si rivolge: ecco perché si basa su contenuti dinamici e personalizzati, che sono concepiti per una nicchia ben precisa. Appare evidente la differenza con il marketing tradizionale, i cui messaggi nella maggior parte dei casi sono sviluppati per arrivare a una platea più ampia possibile, venendo diffusi e trasmessi per mesi o anni.

 

Si dà o si riceve?

Il content mktg e il marketing tradizionale si fondano su due approcci totalmente distinti: il primo non piazza subito l’offerta, ma fornisce contenuti utili che rappresentano un valore per gli utenti target; il secondo si limita a parlare del servizio o del prodotto da promuovere, evidenziando le sue caratteristiche e provando a persuadere il pubblico della sua utilità, ma senza garantire ai destinatari un vero valore in cambio.

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