Web e tecnologia
Il termine “tecnologia” deriva dal greco “tékhne-logìa”, è una parola composta e riguarda lo studio dell’arte nelle varie forme. Nella Grecia di Aristotele la tecnica non era diversa dall’arte, o dalla scienza. Tale distinzione arriva arriva a cavallo tra il XX e il XXI secolo, in cui si inizia ad intendere per tecnica l’applicazione delle conoscenze elaborate dalla scienza alla produzione di strumenti per realizzarli. Il termine tecnologia indicando, quindi, lo studio sistematico di tecniche applicate a diverse settori fa sì che si parli di “tecnologia alimentare”, “tecnologia informatica”, “tecnologia meccanica”, “tecnologia elettronica”, eccetera.
Insomma, per dirlo in maniera più semplice, la tecnologia è lo studio delle tecniche che permettono di migliorare la qualità della vita nei vari settori, che esso sia il settore umanistico, alimentare o informatico, al giorno d’oggi per ognuno di essi esiste una tecnologia che lo supporta.
Con l’avvento della seconda rivoluzione industriale la tecnologia ha invaso quindi ogni settore, nella convinzione che ogni ambito della vita possa essere migliorato da una specifica tecnologia. Questo ha sicuramente portato a delle distorsioni, convincendoci che non possa esistere un limite a quanto la tecnologia possa fare. Naturalmente questo non è vero, ed oggi possiamo ben vederlo con l’ambiente.
Internet è sicuramente la più grande scoperta del nuovo millennio, ed segnato un’era, modificato i nostri modi di vivere e pensare e ci ha aperto il mondo a nuove e quasi infinite possibilità. La possibilità di poter risalire a qualsiasi genere di informazione si cerchi, la crescente democraticizzazione della comunicazione, in cui chiunque voglia può dire la sua aprendo un blog, le distanze che si sono annullate con videochiamate e instant messaging, e molto altro. Come ho detto le possibilità sono davvero quasi infinite. Questa enorme potenzialità dello strumento telematico ha contribuito, però, a nuovi problemi per l’individuo.
Una maggiore fluidità delle relazioni e una crescente individualizzazione, sempre meno si incontrano persone fisicamente e sempre più si trova il modo di fare amicizia online. Per fare un esempio, con le moltissime apps o siti d’incontri diventa sempre più difficile approcciarsi all’altro, abbiamo proprio perso la grammatica di questo modo di fare. Mi fa pensare quanto molti dei miei amici, quando vedono una ragazza che gli interessa per strada, la cercano su Facebook, o altri siti di incontri nella speranza di approcciare da lì. Una volta questo era impensabile, non esistendo app che creassero questo filtro virtuale tra noi e la realtà.
Internet però ha anche migliorato molto della nostra vita. Basti pensare all’accesso illimitato delle informazioni. I giovani d’oggi non a caso sono la generazione più informata di sempre. O alla possibilità di comunicare con chiunque, di denunciare in prima persona un fatto. Per fare un esempio che ha segnato la storia. Le Primavere Arabe che si sono organizzate interamente attraverso i social network, aggirando quindi la censura di regime. O il caso di Malala, la ragazzina premio Nobel per La Pace, che in Pakistan creò un blog in cui denunciava lo stato di assoggettamento con cui la classe dominante fatta di uomini teneva le donne.
Insomma, Internet è un grande strumento che necessita una regolamentazione per portare a un suo equilibrio. Personalmente, ho un rapporto che definirei sano con lo strumento. Combatto quotidianamente con la mia massiccia dipendenza dallo smartphone, lo ammetto. Ma per quanto riguarda Internet penso di avere un rapporto sano: lo utilizzo per informazioni, per lavorare, per studio, ma cerco di non farmi pervadere in ogni ambito della vita. Ad esempio, uso il minimo indispensabile i social network, che sono un grande strumento ma che possono portare a confondere la vita reale con il virtuale, a mio avviso.
Se posso permettermi, vorrei consigliare a me e agli altri, di sfruttare lo strumento, perché può veramente contribuire a rendere la vita migliore; ma va usato con equilibrio. Soprattutto quando si è più giovani, si tende a confondere il mondo virtuale con la realtà. In questo potrebbe aiutare impegnarsi al di fuori delle proprie reti sociali in progetti di volontariato, associazioni no profit, eccetera, che ci permettono di fare nuove esperienze di vita, conoscere molte persone e soprattutto metterci in discussione e confrontarci con la vita reale.
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